State bene attenti, è iniziato l’attacco finale alla sanità italiana. Quella che ci distingue da tutto il resto del mondo, che fa dell’Italia un paese molto migliore di tanti anti, per la garanzia universale del diritto alla salute.
Dopo anni di tagli continui e già devastanti, ecco che inizia la teorizzazione della futura (e a dir loro sostanzialmente inevitabile) “insostenibilità” del sistema sanitario per come lo conosciamo.
La testa di ponte, tanto per cambiare, la fa il nostro primo ministro.
Le parole di Bersani, in risposta, varranno, probabilmente, il mio voto al ballottaggio delle primarie: “Io sul tema di tenere un sistema universalistico nella sanità non mollo”.
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