Qualche “fatto” sulla polizia municipale a Palermo

Ultimamente, mi è capitato più di una volta di discutere di multe, polizia municipale e ausiliari del traffico a Palermo. E sono arrivato alla conclusione (non basata su dati statistici, ovviamente, ma su impressioni personali e, quindi, indimostrata) che il palermitano medio sia in grado di sopportare tutto.

Tranne le multe.

C’è sempre una buona scusa.

“Avevo posteggiato in doppia fila ma solo per 5 minuti!” “Ero in ospedale, mica a divertirmi!” (Qui si suppone che l’ufficiale preposto alla multa avrebbe potuto telefonare per verificare cosa facesse e per quanto si trattenesse il multato…).

O ancora: “di tutto lo schifo che succede e Palermo, la priorità è dove posteggio io?” (Secondo il mantra per cui c’è sempre qualcosa di più grave che, quindi, giustifica la mia azione).

Tradizionalmente, le scuse e la rabbia si condensano nella denigrazione del multatore: i poliziotti municipali, sempre derisi, sempre insultati, perché non fanno il loro lavoro (quando si tratta degli altri) o perché lo fanno (quando si tratta del multato). Il bersaglio preferito, poi, sono gli ausiliari del traffico: “parassiti”, “arroganti”, “vanno in giro sentendosi chissacchi!”.

Qui si vogliono aggiungere un paio di “fatti”.

Primo, la polizia municipale, a Palermo, è largamente sottodimensionata nel numero di attivi per due ragioni: la mancanza di personale in complesso e il gran numero di persone con certificazione medica che gli impedisce di lavorare per strada (spesso raccomandati, mi spiegò un consigliere comunale di cui ho fiducia).

Secondo, i poliziotti municipali che per strada vanno, a Palermo, soffrono di tassi di tumori delle vie respiratorie incommensurabilmente più alti della popolazione in genere: pagano con la vita il loro lavoro (stessa fonte).

Terzo, la figura dell’ausiliario del traffico è stata introdotta da una legge del 1997 per assumere a tempo determinato (e pagando meno) persone che eseguissero la parte più redditizia (e più semplice) del lavoro del poliziotto municipale. Altro che parassiti o arroganti: gente sottopagata e precaria assunta per tirar su soldi.

Ora, questo non significa che ci siano enormi responsabilità della polizia municipale nel cattivo funzionamento di Palermo: basta farsi un giro sul blog MobilitaPalermo per aver una idea (blog ai cui autori, peraltro, suggerirei di riflettere un po’ sui fatti qui riportati prima di tracciare giudizi).

Significa, anzi, che c’è troppo lassismo nei confronti dell’inciviltà alla guida, a Palermo. Perché tutte le scuse del mondo non possono nascondere il fatto che, spesso, comportarsi in maniera incivile nel traffico e nel posteggio significa approfittare della propria “forza” a scapito di parti più deboli della popolazione (qui provavo a ragionarci su, a partire da un caso specifico).

Significa che chi, nonostante tutto, continua a multare i palermitani essendo pagato (spesso) una miseria per un lavoro che ammazza, andrebbe considerato più un eroe che un arrogante.

Ma, si sa, c’è solo una cosa che il palermitano medio non può tollerare.

About Simone Tulumello

Researcher in Planning and Geography at ULisboa, Institute of Social Sciences. Keen on cities, politics, photography and electronic music. Lover of cities, especially Palermo and Lisbon, in a complicated relationship with Memphis TN.
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1 Response to Qualche “fatto” sulla polizia municipale a Palermo

  1. CIAO CIAO says:

    Significa che chi, nonostante tutto, continua a multare i palermitani essendo pagato (spesso) una miseria per un lavoro che ammazza, andrebbe considerato più uno STUPIDO FALLITO che un arrogante.

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